Parlando del vulture non possiamo non parlare di Federico II di Svevia che ha governato questo territorio dal 1211 al 1250. L’imperatore costruì il castello di Lagopesole e emanò a Melfi il “Liber Augustalis”, noto anche come le Costituzioni di Melfi. L’imperatore era un grande amante della caccia con il falco. La caccia con il falco per Federico rappresentava un simbolo di potere. Ci piace pensare che l’imperatore, ospite dei monaci Benedettini, venisse a cacciare in queste foreste. La valle di Vitalba a sud del monte Vulture nel pleistocene, circa seicentomila anni fa, era un grande lago dove vivevano l’elefante europeo, la tigre dai denti a sciabola, i bisonti e i rinoceronti. In questi ambienti, oltre gli animali, c’era anche la presenza dell’ HOMO ERECTUS che era dedito soltanto alla caccia e alla raccolta di frutti selvatici.
La grotta in località Toppo dei Sassi nel comune di Filiano rappresenta il momento, nella storia dell’evoluzione dell’uomo, di costruire una vita più stanziale. Le pitture rupestri dipinte con le punta delle dita con una terra ocra scura non sono altro che raffigurazioni di cacce e di vita quotidiana, le pitture sono risalenti a 9 mila anni fa.